Desideri rinfrescarti e trovare una bevanda davvero dissetante? Un bicchiere di aranciata fresca è la scelta perfetta! Questa bevanda dolce e vivace è ideale per accompagnare merende, spuntini o semplicemente per concedersi una pausa gustosa. Il suo sapore unico conquista sia i più piccoli che gli adulti. In commercio esistono moltissime varianti di aranciata: quale scegliere tra tutte? Scopriamolo insieme.
L’aranciata: caratteristiche e peculiaritÃ
Tra le bevande analcoliche, l’aranciata occupa un posto di rilievo ed è tra le più apprezzate e consumate a livello globale. Il suo ingrediente principale, come suggerisce il nome, è il succo d’arancia, a cui vengono aggiunti zucchero (in quantità variabile), acqua e, spesso, anidride carbonica per donare effervescenza e vivacità al gusto.

A differenza delle arance fresche, da cui si ricava il succo, l’aranciata può essere gustata in qualsiasi periodo dell’anno, grazie alla produzione industriale che ne consente la conservazione a lungo termine senza alterare sapore e qualità . Il confezionamento moderno permette infatti di mantenere intatte le caratteristiche organolettiche della bevanda per diversi mesi.
La produzione di aranciata è regolamentata a livello europeo da normative specifiche. Per poter essere definita tale, la bevanda deve contenere almeno il 12% di succo d’arancia; in caso contrario, si tratta semplicemente di una bibita aromatizzata al gusto di arancia e non di vera aranciata.
Le tipologie di aranciata
L’aranciata si presenta generalmente con una colorazione che varia dall’arancione intenso al rosso, a seconda della varietà di arance utilizzate e dell’eventuale presenza di coloranti. Anche il profilo gustativo può cambiare: si trovano aranciate molto dolci, ricche di zucchero, e altre con una piacevole nota acidula che le rende più fresche e leggere.

Un’ulteriore distinzione riguarda la presenza o meno di anidride carbonica: esistono aranciate gassate, caratterizzate da bollicine vivaci, e aranciate lisce, prive di effervescenza. Un altro elemento che differenzia le varie tipologie è la percentuale di succo d’arancia presente nella ricetta.
Generalmente, la quantità di succo varia dal minimo del 12% previsto dalla legge fino a superare il 50% nelle versioni più pregiate. Un cenno particolare meritano le aranciate biologiche, realizzate con arance provenienti da agricoltura biologica certificata e, solitamente, senza l’aggiunta di aromi, coloranti o conservanti artificiali.
Quali proprietà nutrizionali possiede l’aranciata?
Vista la grande varietà di aranciate disponibili sul mercato, è difficile generalizzare sulle loro proprietà nutrizionali. I valori riportati di seguito sono quindi indicativi e rappresentano una media utile per farsi un’idea dell’apporto calorico e della composizione di questa bevanda.

Se l’aranciata contiene zuccheri aggiunti, il contenuto calorico medio si aggira intorno alle 50 kcal per 100 ml di prodotto; nelle versioni senza zuccheri aggiunti, o light, le calorie scendono fino a circa 5 kcal per 100 ml. Nelle varianti zuccherate, la quantità di zucchero può arrivare anche a 10 g ogni 100 ml.
Oltre al succo d’arancia, all’acqua e agli eventuali zuccheri, l’aranciata apporta anche vitamina C, naturalmente presente nelle arance. Tuttavia, nelle bevande prodotte industrialmente, la concentrazione di questa vitamina tende a diminuire rispetto al succo fresco.
Quale aranciata scegliere, in base alla qualità ?
È importante ricordare che l’aranciata, pur essendo una bevanda piacevole, non dovrebbe sostituire l’acqua né essere consumata in grandi quantità , poiché il suo contenuto di zuccheri può favorire l’insorgenza di problemi metabolici e causare picchi glicemici. Per valutare la qualità di un’aranciata, leggere attentamente l’etichetta è fondamentale.

Il primo aspetto da considerare è la percentuale di succo d’arancia: è preferibile scegliere prodotti che ne contengano una quantità elevata, idealmente superiore al 20%. L’assenza di zuccheri aggiunti rappresenta un ulteriore valore aggiunto, così come la scelta di aranciate biologiche, se disponibili.
Le arance biologiche, infatti, sono coltivate secondo standard qualitativi più rigorosi e le aranciate ottenute da esse sono spesso prive di zuccheri aggiunti, dolcificanti e conservanti artificiali. In sintesi, possiamo riassumere così il criterio di scelta: “meno ingredienti in etichetta, maggiore semplicità e naturalità â€. Liste di ingredienti lunghe spesso nascondono la presenza di additivi e conservanti che sarebbe meglio evitare.