Bollette non pagate rischio di maxi-stangata oltre 5.000 euro ecco come difendersi

Un numero crescente di cittadini si trova a dover affrontare richieste di pagamento per bollette arretrate che, in alcuni casi, superano anche i 5.000 euro. Questa problematica nasce da una combinazione di fattori, tra cui la mancata lettura periodica dei contatori, errori nella fatturazione e una certa disattenzione nel rispettare le scadenze di pagamento previste.

Le conseguenze

Il mancato pagamento delle bollette entro la data di scadenza comporta l’attivazione di una serie di procedure da parte dell’ente fornitore, finalizzate al recupero del credito. Inizialmente viene inviato un sollecito di pagamento; qualora il saldo non avvenga, segue la costituzione in mora. Se la situazione di insolvenza persiste, il fornitore può arrivare fino all’interruzione della fornitura di energia.

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La sospensione della fornitura deve essere sempre preceduta da un preavviso di almeno 40 giorni, come stabilito dall’ARERA. Oltre al distacco del servizio, all’utente moroso possono essere addebitati interessi di mora e ulteriori costi amministrativi, che variano in base alle condizioni contrattuali sottoscritte con il fornitore.

Questi oneri aggiuntivi possono far lievitare considerevolmente il debito. In alcune circostanze, se il saldo non viene effettuato, il fornitore può affidare la pratica a una società di recupero crediti o avviare azioni legali per il recupero delle somme dovute. Tali iniziative possono comportare ulteriori spese a carico dell’utente e, nei casi più gravi, anche il pignoramento dei beni.

Il rischio di accumulare debiti

L’accumulo di debiti elevati è spesso il risultato di una serie di concause. Una delle principali è la mancata lettura del contatore, che porta alla fatturazione su consumi stimati. Se per lunghi periodi non vengono comunicate le letture reali, le bollette possono subire conguagli molto elevati quando finalmente si rilevano i consumi effettivi.

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Altra causa frequente è rappresentata da errori nella fatturazione o dalla mancata ricezione della bolletta, dovuta a disguidi postali o problemi tecnici. In questi casi, i clienti, non essendo a conoscenza dell’importo dovuto, non effettuano il pagamento nei tempi previsti. Il fornitore può quindi emettere una richiesta di pagamento cumulativa, comprensiva di interessi e sanzioni.

È importante ricordare che il cambio di fornitore non comporta l’annullamento delle bollette arretrate. Grazie al Sistema Informativo Integrato, i fornitori possono accedere ai dati dei clienti morosi e richiedere il pagamento dei debiti pregressi attraverso il nuovo fornitore, tramite il cosiddetto corrispettivo di morosità.

Come evitare le bollette arretrate

Per prevenire l’accumulo di bollette non pagate e i conseguenti disagi, è fondamentale adottare alcune buone pratiche. Una delle soluzioni più efficaci è la domiciliazione bancaria delle bollette, che assicura il pagamento automatico alla scadenza, riducendo il rischio di dimenticanze o errori. Spesso questa modalità è incentivata da sconti o agevolazioni.

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Un’altra strategia utile consiste nell’effettuare regolarmente la lettura dei contatori e comunicare tempestivamente i dati relativi ai consumi effettivi. Questo permette di ricevere bollette basate su consumi reali, evitando spiacevoli conguagli. Molti fornitori mettono a disposizione servizi online o app dedicate per l’invio delle autoletture.

È inoltre fondamentale monitorare con attenzione le scadenze delle bollette e verificare di averle ricevute correttamente. In caso di mancata ricezione, è consigliabile contattare subito il fornitore per richiedere una copia cartacea o digitale, così da poter saldare l’importo dovuto entro i termini e prevenire situazioni di morosità.

Cosa fare in caso di difficoltà di pagamento

Nel caso in cui si riscontrino difficoltà nel pagamento delle bollette, è essenziale intervenire tempestivamente per evitare che la situazione peggiori e si trasformi in morosità. La prima opzione da valutare è la richiesta di rateizzazione dell’importo dovuto, una soluzione prevista da molti fornitori per agevolare il rientro dal debito.

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In alternativa, è possibile rivolgersi agli sportelli delle associazioni di tutela dei consumatori, che offrono assistenza e consulenza gratuita. Queste associazioni possono aiutare a negoziare piani di rientro, verificare la correttezza delle fatture e, se necessario, presentare reclami formali in caso di errori di fatturazione.

Infine, è utile sapere che, in presenza di gravi difficoltà economiche, alcuni comuni o regioni mettono a disposizione agevolazioni e contributi per il pagamento delle bollette domestiche. Questi interventi, rivolti in particolare alle famiglie a basso reddito e ai soggetti vulnerabili, fanno parte dei programmi di sostegno sociale e possono coprire in tutto o in parte l’importo dovuto.

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