Ecco cosa non ti pignoreranno mai: ecco la lista degli oggetti che restano sempre tuoi

Quasi tutti, prima o poi, ci siamo trovati ad affrontare difficoltà legate ai debiti: arriva inevitabilmente il momento in cui bisogna rimettere ordine nei propri conti e saldare quanto dovuto allo Stato. Tuttavia, non sempre è semplice colmare queste lacune finanziarie e, nonostante esistano diverse soluzioni, spesso l’unico vero rimedio per liberarsi dai debiti è rappresentato dal pignoramento.

Cos’è il pignoramento dei beni?

Se non hai provveduto al pagamento di alcune imposte obbligatorie, dopo numerosi solleciti da parte dell’Agenzia delle Entrate – l’ente preposto alla riscossione dei tributi – si può arrivare a una misura coercitiva: alcuni tuoi beni vengono sottratti forzatamente per estinguere il debito. Questo procedimento prende il nome tecnico di pignoramento.

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Il pignoramento è a tutti gli effetti un atto giudiziario che comporta l’espropriazione forzata dei beni del debitore, fino a quando il debito non viene completamente estinto. Solitamente si fa riferimento a beni materiali, mobili o immobili, ma si cerca sempre di intervenire solo su ciò che non è considerato essenziale per la vita quotidiana della persona.

La legge, infatti, pur agendo per recuperare quanto dovuto, non intende privare il debitore della possibilità di condurre una vita dignitosa. Esiste una tutela specifica della dignità personale che viene sempre rispettata: nessuno può essere ridotto in condizioni di indigenza totale, perché la salvaguardia di un livello minimo di benessere è un principio fondamentale.

La dignità della persona prima di tutto

Spesso i debiti sono il risultato di scelte sbagliate o imprevisti del passato, e risolverli nel presente può essere complesso, con ripercussioni anche sulla famiglia. Tuttavia, il debito va comunque saldato e lo Stato non lo dimentica; allo stesso tempo, però, riconosce che ogni individuo merita rispetto e deve essere trattato con umanità.

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Per questo motivo, anche quando si procede con il pignoramento, si tiene sempre conto della necessità di garantire al debitore i mezzi indispensabili per vivere. La legge stabilisce dei limiti precisi: non si può andare oltre una certa soglia, lasciando sempre al debitore ciò che è necessario per una vita dignitosa, senza arrecare danni ingiustificati.

Esiste dunque un tetto massimo al pignoramento, che tutela il minimo vitale indispensabile per vivere. Tutto ciò che si possiede oltre questo limite può essere oggetto di pignoramento, così come eventuali nuovi acquisti futuri, fino a quando il debito non sarà completamente estinto nei confronti dello Stato Italiano.

Quali sono gli oggetti che non sono pignorabili

Alcuni beni sono sempre esclusi dal pignoramento. In primo luogo, gli abiti e la biancheria personale sono considerati intoccabili: nessuno può privarti dei vestiti che indossi o di quelli necessari per la tua igiene quotidiana. La dignità della persona viene tutelata anche in queste situazioni, impedendo che il recupero dei crediti si traduca in una privazione totale dei beni essenziali.

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Non possono essere pignorati nemmeno i beni indispensabili presenti in casa: il letto, gli armadi, la cucina, il frigorifero e gli altri elettrodomestici di base come la lavatrice, il forno e il ferro da stiro. Questi oggetti sono considerati fondamentali per la vita quotidiana e non possono essere sottratti.

Inoltre, sono esclusi dal pignoramento anche animali domestici, alimenti, medicinali e altri generi di prima necessità. Non possono essere pignorati neppure libri e strumenti necessari per lo studio, inclusi tablet e computer personali. Oggetti di valore affettivo o simbolico, come fotografie, lettere e piccoli ricordi, sono anch’essi protetti, a meno che non si tratti di opere d’arte o gioielli di valore economico rilevante, come oro e argento.

E il conto in banca?

Spesso si sente dire che, in caso di pignoramento, se il debito non viene saldato con i beni materiali, si procede con il prelievo dallo stipendio o dal conto corrente. Questo è vero, ma ciò non significa che lo Stato possa sottrarre tutti i tuoi risparmi. In realtà, viene trattenuta solo una percentuale, calcolata in base al tuo ISEE e al saldo del conto corrente.

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Il pignoramento del conto corrente o dello stipendio avviene sempre entro limiti ben precisi: ti viene garantita una soglia minima di sussistenza, che corrisponde al triplo dell’assegno sociale mensile. Non perderai tutto ciò che possiedi, ma dovrai essere consapevole di quanto ti verrà trattenuto ogni mese fino all’estinzione del debito.

In ogni caso, se dovessi ricevere una notifica di pignoramento, il consiglio più importante è quello di rivolgerti tempestivamente a un professionista, preferibilmente un avvocato esperto in materia. Solo così potrai ricevere tutte le informazioni necessarie, individuare la soluzione più adatta alla tua situazione e tutelarti al meglio, evitando ulteriori complicazioni e proteggendo i tuoi diritti.

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